Chicche su Silvio – Da Dagospia

22 05 2008
  • Il dilemma è di quelli che impegnano la stampa internazionale. Chi porta i tacchi più alti? Nicolas Sarkozy o Silvio Berlusconi? Entrambi i premier hanno il complesso della scarsa statura e si fanno fare il mocassino con rinforzo dai loro “scarpari” di fiducia. Ma a vincere la gara è forse il nostro Presidente del Consiglio. Infatti, grazie a un gioco ben studiato di proporzioni fra doppia suola nascosta e tacco esterno, il nostro Silvio guadagna ben sette centimetri e senza dare l’impressione di oscillare su un (quasi) tacco da sfilata.
    Chi è il mago delle calzature? Si chiama, pare, Menuder: artigiani da tre generazioni, il nome viene dal soprannome dialettale del capostipite, calzolaio brianzolo. Oggi sono couturier della Milano che conta e calzano aristocratici e capitani d’industria. Un paio di scarpe su misura in pregiati pellami costa dai 300 euro in su.
  • È appena morto lo scultore Pietro Cascella, l’autore del mausoleo voluto dal premier nel giardino della magione di Arcore, e alcuni deputati dell’Udc dicono che Silvio Berlusconi ha scelto di essere imbalsamato, dopo la morte. E raccontano che ha scelto il più celebre professionista del settore: Massimo Signoracci, l’uomo che da un trentennio è il responsabile dell’obitorio comunale di Roma. Ma come mai gira questa indiscrezione tra i parlamentari cari a Pier Ferdinando Casini? Tutta colpa di un articolo che è stato pubblicato sulle pagine della cronaca romana del «Giornale», dove un lungo testo è stato dedicato alla famiglia Signoracci. Un elogio alla dinastia dei massimi esperti della «morgue»: una famiglia che, con il padre di Massimo, Renato, e con gli altri due zii, Arnaldo e Ernesto, è divenuta celebre per aver imbalsamato tre papi quali Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I. Da qui a dire che l’ultimo dei Signoracci è stato chiamato per fornire il suo apporto scientifico a un futuro intervento sul corpo dell’attuale presidente del Consiglio, il passo è stato breve
  • Ha un cuore grande il “Berluschino”: Luigi Junior è appena rientrato dal suo terzo pellegrinaggio a Lourdes. Uniforme grigio scuro da barelliere dello chic Ordine Sovrano Militare di Malta, il rampollo, per non farsi riconoscere, ha scritto sulla targhetta il cognome, vero, della madre: Bartolini.
    Veronica Lario infatti, è il nome d’arte che Miriam scelse per calcare le scene. Incredibile ma vero, il giovane milanista, matricola bocconiana, due volte all’anno fa il volontario e accompagna i malati a Lourdes e a Loreto. Serve a mensa, apparecchia, sparecchia, guida i malati alle vasche e li assiste con dedizione. E senza guardie del corpo.