GUIDO OLIMPO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDI’ 7 GENNAIO 2009
IL 20 DICEMBRE SULLA COSTA OVEST DEGLI STATI UNITI, gli appassionati di misteri hanno ricordato un «anniversario». Quarant’anni fa, lo Zodiaco iniziava a lasciare la sua scia di morte con due omicidi. Ne sarebbero seguiti altri quattro. Un serial killer particolare, lo Zodiaco. Non solo uccideva, ma amava scrivere ai giornali, si divertiva a sfottere la polizia. Non lo hanno mai preso. E forse è andato all’Inferno con i suoi misteri. Altri spietati mietitori di vite lo hanno seguito. In questo periodo, per dirla con la battuta cinica di un poliziotto, «ce ne sono al lavoro sei o sette, oltre a quelli che non conosciamo ». Ammazzano in California, nel Maine, nel profondo sud e sulle spiagge della Florida. Le polizie locali, con l’aiuto del-l’Fbi, sono sulle loro tracce. E sperano di prenderli mettendo insieme la sempre valida soffiata di un parente e le prove raccolte grazie alla tecnologia dei laboratori. C’è una parolina magica che hanno imparato anche gli amanti di Csi ed è Dna. Quella traccia può aiutare ma non sempre è sufficiente, specie se i casi irrisolti vanno molto indietro negli anni.
IL DORMIENTE
Debra Jackson, la prima vittima, l’hanno uccisa nell’85. L’ultima, Janecia Peter, nel gennaio 2007. Erano prostitute di colore, come le altre nove ragazze assassinate con un proiettile sparato da una pistola di piccolo calibro. Sono cadute per mano di quello che chiamano il «dormiente» perché per 13 anni — pensano — si è fermato ed ha poi ripreso, nel 2002, la sua folle caccia. A collegare i delitti il Dna, l’arma e una testimonianza. Cindy, viva per un soffio, lo descrive così: nero, sulla trentina (negli anni ’80), con uno strano accento. Su di lui lavora la Task Force 800 della polizia di Los Angeles. Hanno confrontato il Dna con i campioni in archivio ma non è venuto fuori nulla. Non è un pregiudicato. Per questo hanno offerto una taglia di 500 mila dollari. L’indagine ha conosciuto momenti drammatici e, ad un certo punto, hanno sospettato persino di un poliziotto. Ma il «dormiente » ha ucciso anche dopo la morte dell’agente. Quindi vanno scovate altre piste. E non è facile. L’ultima teoria è che vadano cercati 3-4 assassini e non uno solo. Anche perché è in corso il riesame di 33 casi — compreso quello di un uomo — che potrebbero essere opera del killer.
PALME E DELITTI
Li hanno trovati in un boschetto alla periferia di Fort Myers, Florida occidentale. Otto scheletri, ben allineati. Tutti maschi, eliminati tra il 1980 e il 2000. Dopo averne ricostruito il volto con l’aiuto di una scultrice forense del Wyoming, la polizia ha diffuso le foto di come potevano essere. E incrociando i dati del Dna sono emersi i nomi di due giovani, con vite travagliate alle spalle. Questo ha permesso di scartare l’ipotesi di un cimitero della mafia ed ha rafforzato il sospetto che gli otto siano vittime di un serial killer. Forse di un assassino, Daniel Conahan, che è in prigione per un altro delitto. Non hanno, invece, neppure uno spunto gli investigatori di Daytona Beach, sull’altro versante della Florida. Dal dicembre 2005 un omicida si è lasciato dietro cinque cadaveri. Ragazze di vita con problemi di droga, prostitute. La polizia ha lanciato un’iniziativa che ha suscitato polemiche prelevando il Dna a posti di blocco volanti. Come un grande setaccio nella convinzione di trovarsi difronte ad un criminale itinerante. Fino ad oggi la rete è rimasta vuota. E lui potrebbe tornare ad ammazzare.
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