Se non avete capito niente di quello che succede a Dubai

18 12 2009

Leggetevi questo articolo pubblicato su NfA

I Guai di Dubai

Spiega tutto molto bene





Sulla punta dell’edificio piu’ alto del mondo

20 11 2009

 

Video dallo spire del Burj Dubai





L’urbanizzazione di Dubai negli ultimi 9 anni e l’inevitabile crisi

16 07 2009

E’ visibile a questo indirizzo ed e’ piuttosto uno shock

Nel frattempo il Burj Dubai e’ praticamente finito, mancano solo pochi metri (degli 818 previsti) da ricoprire

Foto del 26/06/2009

Nel frattempo e’ interessante leggere questo articolo apparso sull’Independent:

Il lato oscuro di Dubai
DI JOHANN HARI per The Independent

La grande faccia sorridente dello sceicco Mohammed, il padrone incontrastato di Dubai, splende sulla sua creazione. La sua immagine è in bella mostra sulla facciata di un edificio su due, alternata a quelle più familiari di Ronald Mac Donald e del Colonnello Sanders (di Kentucky Fried Chicken,ndt).

Quest’uomo ha venduto Dubai al mondo come la città dalle mille e una luce, una Shangri-la del medio oriente, isolata dalle tempeste di sabbia che imperversano sulla regione. Egli domina dall’alto la skyline in stile Manhattan, spuntando da file su file di piramidi di vetro e hotel che ricordano torri fatte con monete d’oro. Lo ritroviamo lì, sull’edificio più alto del mondo, uno spunzone lanciato verso il cielo più di ogni altra costruzione dell’uomo nella storia.
Ma il sorriso dello sceicco Mohammed ha perso un po’ di smalto ultimamente. Le onnipresenti gru si sono prese una pausa nel panorama, come ferme nel tempo. Ci sono innumerevoli edifici fermi a metà, all’apparenza abbandonati.

Nelle costruzioni più scintillanti, come l’enorme hotel Atlantis, un gigantesco castello rosa, edificato in 1000 giorni ad un costo di più di un miliardo di euro su un isola artificiale costruita ad hoc, l’acqua piovana filtra dal soffitto e le tegole si staccano dal tetto.
Questa terra da favola e’ stata costruita su un sogno e adesso cominciano a vedersi le crepe.
Improvvisamente sembra assomigliare un po’ meno ad una Manhattan al sole e un po’ più ad una Islanda nel deserto. Ora che la folle esplosione dei cantieri si è fermata ed il vento sta girando, i segreti di Dubai stanno lentamente emergendo. Questa è una città costruita da zero nell’arco di pochi decenni selvaggi di macro-credito e di uccisione dell’ecosistema, di soprusi e di schiavitù. Dubai è una metafora vivente di vetro e metallo del neo-liberismo globalizzato che può finire la sua folle corsa schiantandosi contro la storia.
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Dubai, scoppia la bolla immobiliare

4 03 2009

E’ scoppiata la bolla immobiliare di Dubai: il valore delle case crolla, molti cantieri sono stati chiusi a lavori incompiuti per l’insolvenza dei costruttori, e il sistema creditizio locale mostra segni di gravi difficoltà. Nei sette Stati che fanno parte degli Emirati arabi uniti sono stati cancellati 250 miliardi di dollari di progetti edilizi, la maggior parte dei quali erano concentrati a Dubai. Dalla crisi non sono immuni neppure i gruppi edilizi di proprietà statale, come Nakheel e Emaar. E’ di fatto congelato anche il completamento del Dubai World Trade Center. Di fronte a queste notizie lascia perplessi l’annuncio – fatto ieri dal governo indonesiano al vertice internazionale della finanza islamica – secondo cui le banche islamiche sarebbero meno vulnerabili in questa crisi. Il governo giapponese ha deciso di attingere alle riserve ufficiali della sua banca centrale (circa 1.000 miliardi di dollari, la seconda riserva più ricca del mondo dopo la Cina) per fornire prestiti a tassi agevolati alle aziende nipponiche che operano sui mercati internazionali. L’inusuale ricorso alle riserve della banca centrale è motivato dall’estrema difficoltà in cui si trovano gli esportatori giapponesi. 500 miliardi di yen saranno messi subito a disposizione delle imprese esportatrici perché possano fare fronte al finanziamento della propria attività quotidiana sui mercati esteri. Intanto la Toyota ha rivelato per la prima volta che chiederà ufficialmente di poter ricevere aiuti governativi da Washington, per la filiale finanziaria (credito all’acquisto rateale) che opera per i suoi stabilimenti situati negli Stati Uniti. Il renminbi (o yuan) cinese ha subìto per il sesto giorno consecutivo un declino nella parità con il dollaro. Oggi ha toccato i 6,8392 renminbi per un dollaro Usa. La valuta della Repubblica Popolare fluttua entro una banda di oscillazione dello 0,5% quotidiano. Dal 2005 ha smesso di essere agganciata al dollaro, e fino a questa recente scivolata si era lentamente rivalutata, del 20% in tre anni rispetto al dollaro. La parità con l’euro oggi è a quota 8,5962. La moneta cinese non sfugge alla generale debolezza delle valute asiatiche che favorisce il dollaro. (3 marzo 2009)





Niente torre più alta del mondo per ora

20 01 2009

di ETTORE LIVINI

La crisi globale della casa Negli Usa appartamenti ridotti

TIRARE la cinghia, ormai, non basta più. E per far fronte alla crisi finanziaria più grave dal ’29, gli americani hanno preso il più drastico dei provvedimenti: restringere le case, autoriducendosi del 10% circa (per ora) lo spazio vitale. Per la prima volta in trent’anni la dimensione degli appartamenti negli Usa ha iniziato a diminuire. A giugno scorso la famigliola tipo a stelle e strisce abitava in 230 mq. di spazio, il 40% in più dei 162 del 1978. Oggi siamo già scesi a 210 metri. E il trend, assicura l’associazione dei costruttori nazionale, è destinato ad accelerare visto che a dicembre l’89% delle imprese edili nazionali, alle prese con una clientela sempre più sparagnina, aveva deciso di ridurre ancora la taglia nei nuovi edifici in costruzione. Leggi il seguito di questo post »





High rise ed Ecosostenibile a Dubai

16 11 2008
Architettura e design sostenibile. Vi presentiamo l’ultima meraviglia di Dubai, ovvero l’ennesimo grattacielo che si aggiunge allo skyline della città in continuo movimento.
L’ultimo incredibile progetto si chiama Anara Tower, ideato e disegnato dall’Atkins Designs Studio, un edificio alto 700 metri, che aspira a ricevere la LEED Silver Certification. Vi ricordiamo che la certificazione LEED assomiglia alla nostra certificazione energetica, ma con delle implicazioni ambientali molto più importanti. Per ottenere il certificato, infatti, non basta dimostrare l’efficienza energetica della struttura, ma bisogna dimostrare che tutta la sua costruzione sia stata effettuata senza impattare sull’ambiente (ovvero tutto il ciclo di vita a basso impatto ambientale).
La forma del nuovo grattacielo, di cui si inizierà la costruzione nei primi mesi del 2009, riprende quella di una gigantesca turbina eolica. La torre sarà composta da 125 piani, con ogni sorta di lusso, e ogni 27 piani verrà incorporato un giardino che avrà al suo interno un ristorante di lusso.
La torre verrà alimentata con fonti di energia rinnovabile e verranno utilizzate le più innovative strategie di efficienza energetica.
Cliccate qui per vedere le foto del progetto. Fonte: inhabitat.com
Fonte | Yes.Life




C’e’ crisi dappertutto (cit.)

8 10 2008

A cura di Hugo Dixon per “La Stampa” – Che cosa succede a Dubai? Sembra che lo splendore del ricco emirato si stia appannando. La settimana scorsa ha ricevuto un soccorso finanziario di 15 miliardi di dollari dal suo parente più ricco, Abu Dhabi. E non è l’unico campanello d’allarme. Un anno fa, l’emirato di Dubai correva a piena velocità. Tutto sembrava crescere vertiginosamente – gru, nuovi edifici, prezzi degli immobili. Il fermento era tale che i banchieri di Londra utilizzavano i propri bonus per speculare sui condomini di lusso con vista mare di Dubai, acquistando e rivendendo la settimana successiva. Oggi questo gioco non è più redditizio. L’emirato è stato colpito dalla crisi del credito. In appena tre mesi, lo spread sui Cds di Dubai è raddoppiato arrivando a 300 punti base – quasi tre volte quello di Abu Dhabi. Non è un segreto che l’emirato sia povero di risorse, visto che solo il 6% del suo pil proviene dal petrolio e dal gas. Dubai si trova costretto ad affrontare la realtà finanziaria. La società immobiliare Nakheel sembra aver improvvisamente scoperto che il rifinanziamento del suo colossale debito da 3,5 miliardi di dollari sarà costoso. La costruzione dell’aeroporto più grande del mondo è in ritardo sulla tabella di marcia e altri grandi progetti edilizi sono stati rinviati.

Anche alcuni prestigiosi investimenti internazionali sembrano meno sicuri. Difficilmente Dubai Financial Group aiuterà Marfin, la società di investimenti greca di cui possiede il 17%, a raccogliere i 5 miliardi di euro di cui necessita. Allo stesso modo, Dubai International Capital sembra aver perso interesse nella squadra di calcio del Liverpool. Viceversa, il capitale vincolato in asset esistenti verrà reimpiegato per rafforzare i bilanci più in rosso.
Nessuno pensa che Dubai possa crollare sotto il peso dei debiti. Tuttavia, il prestito della settimana scorsa è un segnale fin troppo chiaro del fatto che Dubai dovrà premere a fondo sul freno.





Atlantis Palm Dubai

14 09 2008

The long-awaited $1.5 billion (Dh5.5 billion) Atlantis, The Palm,
Atlantis_Palm_Dubailocated at the head of The Palm Jumeirah, with sweeping views both out to the Gulf and down the spine of the Palm back to Dubai, is right on schedule to open doors on September 24, officials said.

The entire Atlantis, The Palm development has a value of around $1.5 billion, including Aquaventure waterpark and Dolphin Bay.

The hotel alone has a development value of around $1 billion, Jim Boocher, president of development at Kerzner International, managers of Atlantis, told the media during a guided tour yesterday.

Boocher said the difference between Atlantis and other hotels was that it was a “destination hotel”, not simply a holiday hotel.

Atlantis has 1,539 rooms spread between the East and West towers. There are a total of 150 suites, including two presidential suites and 35 regal suites. Average prices start at around $454 per night. The connecting bridge between the two towers is the 924-square metre Bridge Suite, which costs an impressive $25,000 per night and is still under construction.

A total of 58,000 kilometres of steel bars were used in the construction of Atlantis, over nine times the length of the Great Wall of China. Around 500,000 cubic metres of concrete, 100,000 lights and one kilometer of pipes are all involved in the 46-hectare site.

There are also 17 food and beverage outlets and around 23 boutique shops. The hotel also features the Ambassador Lagoon, one of the biggest tanks in the world, according to Sol Kerzner, chairman and chief executive officer of Kerzner International.

The Lagoon will eventually house 65,000 fish and holds 11 million litres of water.

Kerzner said Atlantis is “all about the ocean”, so the Aquaventure waterpark will be 17 hectares and will feature the tallest freefall slide in the Middle East, which falls nine storeys.

Aquaventure will also have a 2.7-kilometre tube river. Within the development is Dolphin Bay, which houses 28 dolphins brought to Dubai from the Solomon Islands.

This is Kerzner’s second Atlantis project, the first being Atlantis, Paradise Island in the Bahamas, which includes a mini resort called Cove Atlantis.

“There won’t to be 50 Atlantis projects. They are too big to do that. I like them to be seen as more unique. But Atlantis here in Dubai has a feel and a sense of place,” Kerzner told Gulf News.

However, development will not stop once Atlantis opens in September, as Kerzner International still has land left to fill on the Palm.

“We have land that still has not been developed, beyond the waterpark and I’m hopeful that we will develop a Cove Atlantis there,” said Kerzner.

Kerzner has overseen both Atlantis projects and the launch of the One & Only brand in Europe. He said Dubai has continued the growth pattern since he developed the Royal Mirage back in 1998.

“I’ve seen it all, since the Royal Mirage was in the desert. It’s phenomenal how this place has grown. I thought when we got to early 2000, it couldn’t continue and it just continues and everyone is doing pretty well in the industry,” Kerzner said.

Perhaps a first in Dubai, Atlantis is due to open on schedule on September 24 and the official opening ceremony is on November 20.

“There’s a lot of building [in Dubai] and it’s very tough to keep schedules and even tougher to keep budgets, but this will open on schedule,” Sol Kerzner told the media.





Ziggurat

11 09 2008

Dubai’s latest offering is a carbon-neutral ‘pyramid’ city

“Ziggurat” is the name of the temple towers of the ancient Mesopotamian valley with the characteristic form of a terraced pyramid with successively receding stories. Now the name is about to enter a new phase. Timelinks, a Dubai-based pioneering environmental design company, has chosen it to describe a sustainable city of the future.

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World’s tallest building

3 09 2008
The silvery steel-and-glass building’s final height is a secret. — PHOTO: REUTERS

DUBAI – THE developer of a Dubai skyscraper set to become the tallest building in the world says the rising tower now stands at a ‘new record height’ of 2,257 feet or 688 metres.

Emaar Properties says the skyscraper – know as Burj Dubai – now has ‘more than 160 storeys’.

Its exterior is almost done and work has started on the interior.

The company’s Monday statement gave no other details. The silvery steel-and-glass building’s final height is a secret.

Last summer, the developer announced the building surpassed Taiwan’s Taipei 101 which has dominated the global skyline at 1,667 feet or 508 meters since 2004.

In the four years of construction, Emaar twice postponed the skyscraper’s finish, now slated for September 2009. — AP